Le novità previste dalla recente evoluzione normativa che permette agli Agenti Immobiliari di ampliare il campo di azione anche a nuovi servizi, ad oggi comunque non chiari e piuttosto nebulosi, non so quanto possa giovare agli Agenti Immobiliari stessi che dovrebbero invece lavorare per migliorare gli standard qualitativi delle loro prestazioni e, soprattutto, intervenire sui valori reputazionali messi ancora costantemente in discussione dall’opinione pubblica: basti pensare che recenti indagini statistiche confermano che solo nel 55% delle transazioni immobiliari ci si avvale di un Agente Immobiliare professionale , mentre per il restante 45% si utilizzano altre forme di intermediazione, talvolta il “fai da te” e, seppur ancora in piccola percentuale, anche servizi di compravendita on-line.
In paesi come Germania, Francia e Inghilterra i volumi intermediati sono invece decisamente più elevati, tra il 70% ed il 90%.
Prima di cimentarsi in nuovi ambiti l’Agente Immobiliare dovrebbe focalizzarsi sulla propria attività principale ed adottare protocolli operativi più efficaci ed in grado di tracciare in ogni momento l’attività in corso. Un battaglia andrebbe inoltre condotta, con il contributo di tutti i protagonisti del settore, sul tema dell’ introduzione e della diffusione di attività complementari di tipo consulenziale, valutazioni ed advisoring, che dovrebbero essere retribuite a prescindere e non solo in caso di definizione della compravendita.
Ritengo inoltre che l’ambito della consulenza creditizia debba procedere secondo una filiera virtuosa in cui l’Agente Immobiliare intermedia una compravendita, facendosi affiancare da un Consulente Creditizio qualificato ed in regola con la propria normativa di riferimento, il quale grazie ad una serie di relazioni previlegiate con gli istituti bancari sappia offrire il prodotto finanziario più adatto al cliente in questione. Creare forte sinergia tra le due figure professionali è fondamentale, saltare alcuni passaggi di questa filiera ritengo che sarebbe un passo indietro. Ancor peggio accorpare in una sola figura tutta l’operatività mi sembrerebbe dannoso per i professionisti in questione e per il cliente finale.
Più in generale ritengo che la categoria soffra inoltre di un deficit di buona comunicazione. Credo fortemente che gli Agenti Immobiliari siano meglio di come vengono descritti. Infatti nell’ambito della mia attività incontro professionisti seri, preparati ed organizzati e che nulla hanno da invidiare ad operatori del real estate anche a livello internazionale.
In definitiva auspico focalizzazione massima sull’attività di intermediazione immobiliare, grande attenzione alla digitalizzazione ed una migliore capacità di comunicare verso il cliente finale.
Quello che realmente serve è una nuova mentalità, una maggiore cultura e molta più preparazione oltre ad una svolta decisa che sappia contemperare i valori fondamentali della professione con una profonda e reale svolta verso l’innovazione.