La profonda crisi economica che caratterizza la congiuntura di questi ultimi anni sta duramente provando le imprese, specialmente quelle di piccole o medie dimensioni.
Infatti, nelle città si sta verificando una vera e propria ecatombe di bar, ristoranti, alberghi oltre che di piccole imprese attive nel settore dei servizi e dell’artigianato, un tempo traino dell’economia italiana.
Nell’ultimo periodo alcuni indicatori sembrano suggerire un cauto ottimismo sulle possibilità di ripresa dell’Italia e ,più in generale, dell’Eurozona, ma illudersi è quanto mai deleterio soprattutto se ci si sofferma sulla drammaticità dei dati che ci fornisce Confesercenti.
L’associazione di categoria evidenzia come dall’inizio dell’anno siano state chiuse ben 32mila imprese nel campo del commercio e 18mila nel settore turistico, per giungere a un totale di 50mila imprese chiuse.
I numeri sono davvero incredibili e basterebbero per farsi prendere dallo sconforto, ma uno dei pochi aspetti positivi delle crisi è il fatto di stimolare e valorizzare i soggetti capaci di fare impresa in modo tenace, coraggioso e intraprendente.
Le congiunture economiche difficoltose permettono, inoltre, di comprendere e individuare le formule e le modalità in grado di superare in modo positivo i periodi non floridi.
Tra queste c’è, senza ombra di dubbio, la formula del franchising, un modello rodato e tradizionale, ma nonostante ciò indiscutibilmente vincente. A tal proposito i dati forniti da Assofranchising sono eloquenti e di portata straordinaria.
Si noti, infatti, che – in un contesto drammatico per l’occupazione come quello attuale – gli addetti occupati nelle reti del franchising sono ben 187.384 con una crescita rispetto all’anno scorso del 2% e che il giro d’affari complessivo del sistema franchising si attesta all’astronomica cifra di 23.505 milioni di Euro, con una crescita rispetto all’anno precedente dell’1%.
La continua crescita di occupati e affari nel franchising in un periodo recessivo come quello attuale conferma, ancora una volta, quanto efficace e produttivo sia questo modello e quanto lungimiranti siano stati gli operatori del settore, capaci di rinnovare la proposta, adeguandola agli standard e alle richieste del mercato contemporaneo.
A cura di Alberto Vettore