Il tema della sostenibilità ambientale sta diventando sempre più centrale nei criteri di analisi e giudizio di tutti coloro che gravitano attorno al settore immobiliare. Per i proprietari di casa si sta rivelando un elemento di preoccupazione, per il timore che una classe energetica non appropriata possa limitare il valore dell’immobile o, addirittura, condizionarne la vendibilità. Per alcuni istituti bancari, devo dire con un certo eccesso di zelo, determinando valori di perizia ai fini dell’ottenimento di un mutuo che fin d’ora tengono conto dell’attuale classe energetica, anche in assenza, attualmente, di alcun provvedimento normativo applicato nel concreto.
E, soprattutto per gli acquirenti che, secondo una recente indagine apparsa sul Corriere della Sera – Economia su dati Nomisma, mettono al primo posto, con una percentuale del 35%, quindi piuttosto alta, “l’alta efficienza energetica” come fattore determinante nel processo di acquisto di un immobile, per il quale sarebbero disposti anche a pagare un sovraprezzo. Da segnalare anche, tra le principali peculiarità preferite dagli acquirenti con una percentuale del 21%, anche “abitazione nuova o recentemente ristrutturata”, che evidenzia comunque una forte attenzione per la qualità infrastrutturale dell’immobile. Da segnalare inoltre fattori quali “casa antisismica” nel 10% dei casi, e “internet con fibra” per l’8%, che costituiscono indicatori assolutamente da non trascurare ed in fase di aumento.
Comprendere se queste tendenze siano determinate da una reale preoccupazione per i temi dell’ambiente o se conseguenti ad un interesse economico non è dato sapersi, ma il risultato che si evince è certamente una evoluzione significativa degli orientamenti che le famiglie hanno avvicinandosi all’acquisto oppure al cambiamento della propria casa.
E si tratta della gran parte del mercato, poiché nell’ indagine citata, la casa che si vorrebbe acquistare nei prossimi anni nel 55% dei casi sarebbe la “prima casa” e nel 25% “sostituzione di prima casa”.
Possiamo quindi dire che circa l’80% del mercato è costituito da famiglie, giovani o meno, che stanno mettendo in cima alle loro valutazioni il tema della sostenibilità ambientale, un fatto di rilievo venuto alla ribalta solamente negli ultimi anni, mentre in precedenza solo minimamente considerato.