1 Maggio 2015: distrutta la città di Milano dai manifestanti No Expo.
A mente fredda ragioniamo su quali siano i motivi di perchè non si deve protestare; al contrario quali siano i vantaggi per l’Italia dell’ Expo Milano 2015.
Galassia No Expo, Galassia di Ignoranza. Il momento tanto atteso è arrivato: si sono aperti finalmente i cancelli dell’Esposizione Universale 2015 di Milano.
È già capitato, negli articoli di questo blog, di discutere su Expo 2015 ma oggi vogliamo focalizzarci su un aspetto in particolare: la disinformazione e, addirittura, l’ignoranza che caratterizzano i militanti del “partito” No Expo.
Proprio nelle ore dell’apertura della manifestazione, sono in atto cortei contro l’Esposizione che, nel migliore dei casi, vedono come protagonisti giovani “figli di papà” che farneticano slogan “contro il sistema”, di cui loro stessi fanno parte (ma lasciate loro credere che non sia così), che mostrano il loro (basso) livello di intelligenza e cultura.
Nel peggiore dei casi, invece, i partecipanti ai cortei sono un branco di delinquenti che, provenienti da tutta Europa, si sono ritrovati a Milano per mettere a ferro e fuoco la città, imbrattare muri, spaccare vetrine, incendiare auto e ferire gli agenti delle forze dell’ordine. Tutto ciò, ovviamente, per combattere “lo strapotere delle multinazionali che, con la globalizzazione, rendono schiavi i cittadini”. Il nesso tra la macchina di un povero milanese incenerita e la lotta alla globalizzazione mi è ancora poco chiaro ma evidentemente – come affermerebbero questi soggetti – sono uno schiavo del sistema e del potere che non può comprendere la loro “lotta rivoluzionaria”.
Un dubbio, però, mi assilla: in questa galassia di manifestanti potrebbero per caso mancare i militanti No Tav?
La risposta è no ed, infatti, hanno “onorato” della loro presenza la città di Milano, contribuendo alla protesta con le loro azioni sempre “pacifiche e non violente”, come direbbe lo scrittore Erri De Luca. Potremmo chiedere proprio a lui allora in che modo le molotov e le mazze ferrate, ritrovate dalla polizia nei covi dei No Tav che si preparavano al corteo No Expo, possano servire alla causa della non violenza e del pacifismo.
Dopo questo breve ma profondo sguardo tra le varie sfaccettature della galassia No Expo, si rende ancora più evidente una considerazione che è valida sia per questa situazione sia, più in generale, per la gioventù di oggi che spesso si cimenta in lotte “contro il sistema”: spesso chi si comporta da anticonformista è il più conformista tra i conformisti.
In questa ottica – tralasciando gli estremismi dei cortei di protesta – credo sia molto più conformista ed omologato chi, accecato dai limiti di una mentalità provinciale e dai tweet di qualche cantante tatuato, critica Expo “per sentito dire”, senza conoscere la realtà dei fatti; piuttosto di chi sostiene questo grande palcoscenico per la città di Milano e per l’Italia, capace di creare un giro di affari di 25 miliardi di euro e, soprattutto 200.000 nuove possibilità di occupazione che finalmente permetteranno ai milanesi e agli italiani di trovare un posto sicuro per lavorare … Ma questo non ditelo ai No Expo, il verbo “lavorare” potrebbe spaventarli più di ogni altra cosa…
A cura di Alberto Vettore