Il 43% delle agenzie immobiliari dichiara una previsione dei ricavi 2021 superiore al 25% (indagine BV INVEST)
Sono oltre tre milioni gli italiani interessati all’acquisto di una casa ed ottocentomila le famiglie che si stanno attivando concretamente per comprarla. Questi i dati principali del recente report presentato da Nomisma, che evidenzia un trend di mercato decisamente in ripresa.
Dopo una flessione estremamente contenuta dei volumi di compravendite relativa al 2020 (- 7,7%), conseguente alla pandemia, l’anno in corso si sta prospettando in evidente ripresa con la previsione di toccare le 630.000 compravendite circa, in ambito residenziale, contro le 558.000 circa dell’anno precedente.
Anche gli indicatori che provengono dal territorio, ovvero dall’attività delle Agenzie Immobiliari, sono positivi, con fatturati in crescita. Il tutto favorito da una politica creditizia dei principali istituti bancari che sembra non penalizzare l’erogazione di mutui, soprattutto per la prima casa.
Una recente indagine condotta da BV INVEST società di consulenza strategica e formazione manageriale, che opera in partnership con la piattaforma AlleaRe, su un panel statistico di oltre 1000 agenti immobiliari, ha evidenziato una previsione di aumento dei ricavi nel 2021 per la quasi totalità degli interpellati, ed in particolare:
- Il 22 % dichiara una previsione di incremento superiore al 35%
- Il 43 % dichiara una previsione di incremento superiore al 25%
- Il 19 % dichiara una previsione di incremento superiore al 15%
- Il 16 % dichiara altro o non risponde
Anche le recenti misure decise dal governo, che principalmente tendono a favorire gli under 36 anni, con la possibilità di usufruire con maggiore facilità a mutui che coprano l’intero valore dell’immobile acquistato e soprattutto di una defiscalizzazione delle imposte di acquisto.
Naturalmente nel prossimo periodo si potrà avere conferma se si tratta di un vero e proprio nuovo “ciclo immobiliare” di una durata pluriennale oppure di una ripresa temporanea. La possibile perdita di posti di lavoro oppure le tematiche connesse all’impiego del Recovery Fund, o anche l’incertezza politica conseguente alla fine della legislatura, potrebbero condizionare negativamente l’evoluzione del mercato.
Quello che sembra evidente è che la pandemia ha portato gli italiani ad un rinnovato interesse verso la casa e la sua abitabilità. Avere appartamenti più ampi e magari con un ampio terrazzo o villette con il giardino, sono ritenuti obiettivi stimolanti per migliorare il proprio benessere e la qualità di vita.
Anche sul piano degli immobili a destinazione non residenziale, si conta su una ripartenza del commercio al dettaglio e quindi sull’utilizzo di negozi o superfici commerciali rimasti vuoti, mentre per quanto attiene gli immobili corporate si nota un interesse importante per capannoni atti alla logistica e per investimenti internazionali per immobili top nel centro, soprattutto delle grandi città.